Le cose che non mi piacciono, per esempio: i canditi, l'uvetta, la calca sugli autobus, restare in coda in tangenziale, il Pastis, i tappeti e la carta da parati. Fino a quando, per chissà quale associazione di idee, mi sono ritrovata su Google Immagini a guardare, con incanto, le caleidoscopiche variabili di colore e temi con cui è possibile decorare le pareti di casa. Ho pensato, allora, che forse il mio senso di rifiuto poteva essere stato causato da un trauma infantile: il corridoio di casa troppo simile a quello dell' Overlook Hotel, i suoi muri a rombi psichedelici anni '70 che si moltiplicavano in tutte le declinazioni dell'arancione, o i damaschi cangianti del salotto. Freud saprebbe. In ogni caso, ho trovato la mia terapia. Carte da parati belle come quadri, ma meno costosi di un Mutandari, trompe l'oeil che simulano una perfetta e ordinatissima biblioteca e liberano, finalmente, dall'annoso problema dei libri comprati al metro. E ancora stickers di ogni forma e dimensione e soprattutto a prezzi accessibilissimi. Bene, ora mi serve solo una casa.
Rendez-Vous wallpaper by Atelier Blink (sì, è proprio quello che sembra. Non è fantastico?) |
Library- Colourful knowdledge Collection Communication |